martedì 9 febbraio 2016

Tutta colpa di Damien Hirst

Tutto cominciò quando lessi il libro "Lo squalo da milioni di dollari" di Donald Thompson, il libro spiega come funziona il mondo dell'arte contemporanea e da un'idea della grande quantità di soldi che girano intorno a queste opere d'arte. Tra queste ci sono anche gli "Spot paintings", ovvero i quadri di Damien Hirst che rappresentano dei pallini colorati disposti su una griglia ideale su sfondo bianco. 
Ho sempre pensato che questi quadri fossero perfetti come arredo: allegri e colorati, si adattano bene a qualsiasi ambiente dal classico al moderno. Dopo aver letto il libro feci un po' di ricerche su internet e venni a sapere che Damien Hirst non realizza materialmente nessuna delle sue opere, seppi inoltre che aveva fatto causa ad altri per aver usato il motivo a pallini, che lui stesso riteneva di aver inventato. Fu così che, un misto con un misto di rabbia e impertinenza, mi decisi a produrre un personale spot painting. 
Non ho mai avuto grandi capacità manuali e nel disegno riuscivo ad ottenere dei risultati accettabili solo dopo infinite prove, ma ormai avevo deciso. Così, dall'epoca in cui andavo ancora all'asilo, presi di nuovo in mano un pennello e realizzai il mio quadro: lo vedete raffigurato sotto.



Il quadro sosta da anni in soggiorno ed è stato l'inizio di una serie di personali esperimenti per migliorare la casa in cui vivo facendo "tutto da sola".